Cenni storici di Rovito

 

rovito

La sua storia per lungo tempo è accomunata a quella degli agli altri casali. Vi si erge la splendida chiesa di Santa Barbara, attuale parrocchia, in stile romanico-gotico con sovrapposizioni barocche apportate dopo il restauro effettuato nel 1630. La facciata è a doppio spiovente con portale e rosoni gotici e ricorda la cattedrale di Cosenza. L’interno è trinavato con 4 colonne che reggono 5 arcate su una delle quali è incisa una data: 1556; il soffitto è ligneo. Qua e là frammenti architettonici di pietra (500-700). Il fonte battesimale, cinquecentesco, in pietra lavorata, poggia su un leone accovacciato. Degni di nota sono i lavori lignei, opera di maestranze roglianesi del 600; le cose migliori sono visibili nella cappella degli Arnone eretta nel 1630. Ai lati dell’arco santo, monumenti sepolcrali in tufo della famiglia Arnone; sulla destra, tela di ignoto raffigurante San Tommaso d’Aquino datata 1737. Nell’abside, pala d’altare di legno scolpito all’interno della quale sono racchiuse delle tele raffiguranti il Martirio di Santa Barbara e santi e due statue lignee del XVII secolo raffiguranti Santa Barbara e Santa Caterina d’Alessandria; ai lati due dipinti su cui sono effigiati i SS. Pietro e Paolo entrambi del 700. La chiesa della Riforma presenta un portale in pietra del 1634; tale data ricorda il tempo in cui la struttura, inizialmente dedicata a San Pietro, venne affidata ai Riformati di San Francesco d’Assisi. L’interno, barocco, è caratterizzato da un soffitto ligneo seicentesco dipinto con al centro l’iscrizione: "A. Reda pinse nel 1746". La cantoria reca, al centro, un dipinto raffigurante re Davide con una suonatrice d’arpa. A partire dalla destra, abbiamo: dipinto datato 1735 raffigurante Sant’Antonio che prega; sullo sfondo la chiesa della Riforma, in basso uno stemma (mano con pugnale sopra tre strisce chiare su fondo scuro). Segue un olio su tela di Cristoforo Santanna del 1792 raffigurante San Michele Arcangelo; più avanti, statue lignee ottocentesche dei SS. Francesco d’Assisi e Antonio da Padova. Sull’altare maggiore in legno, opera di maestranze provinciali del 700, statua dell’Ecce Homo e i dipinti raffiguranti San Pietro, San Paolo e, in alto Santa Chiara e altro santo, tutte opere di ignoti di fine 700. Inoltre, statua dell’Immacolata dell800, statua lignea di Santa Filomena dell800, pulpito ligneo del 700 con raffigurazioni dell’Immacolata e stemmi. Altri dipinti sono dedicati al Beato Umile di Bisignano (800), a San Pasquale di Baylon (1735), all’Immacolata (700). Nella chiesetta di Loreto, altare ligneo con pregevole statua della Madonna di Loreto del sec. XVII e i seguenti dipinti di ignoti artisti: Santa Filomena (700), Immacolata (700), San Camillo (700), Madonna del Rosario (fine 700 - inizi 800). In questo paese, in caso di morte, si assoldavano tre o quattro contadini ai quali si dava un prosciutto e del vino perché, si recassero al campanile della chiesa per suonare le campane dalla mezzanotte al mezzogiorno successivo.

Tratto da "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza

A cura di Depinius

 

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