Descrizione
La storia di questo luogo, per molto tempo, ha seguito le vicende comuni agli altri casali circostanti. In questa zona, si erge maestosa la chiesa di Santa Barbara, che funge da parrocchia. Questo edificio sacro, dall'architettura romanico-gotica, ha subìto nel corso degli anni influenze barocche, soprattutto dopo i restauri del 1630. La facciata, a doppio spiovente e ornata da un portale e rosoni gotici, evoca ricordi della cattedrale di Cosenza.
All'interno, si possono ammirare tre navate sostenute da quattro colonne che reggono cinque arcate. Su una di queste arcate è incisa la data "1556". Il soffitto, costruito in legno, rivela la maestria artigianale dell'epoca. Vari frammenti architettonici di pietra risalgono ai secoli tra il 500 e il 700. Un particolare fonte battesimale del XVI secolo, finemente lavorato, si appoggia su una statua di un leone accovacciato.
All'interno della chiesa, si possono trovare lavori in legno del 1600 realizzati da abili artigiani di Rogliano. Nota particolare va alla cappella degli Arnone, costruita nel 1630, dove sono conservate alcune delle opere più pregevoli. Affianco all'arco santo, si trovano monumenti funebri in tufo dedicati alla famiglia Arnone. L'abside ospita una pala d'altare in legno con tele raffiguranti Santa Barbara e altri santi.
Un'altra chiesa, quella della Riforma, costruita nel 1634, era inizialmente dedicata a San Pietro e successivamente passò sotto la custodia dei Riformati di San Francesco d'Assisi. L'interno, con un tocco barocco, vanta un soffitto ligneo del Seicento con un'iscrizione datata 1746.
L'arte sacra è ben rappresentata in entrambe le chiese con dipinti, statue e sculture che raccontano la devozione e la storia del luogo. Per esempio, nella chiesetta di Loreto, si trova un pregevole altare ligneo che ospita una statua della Madonna di Loreto del XVII secolo, accompagnata da altri dipinti.
Una tradizione curiosa di questo paese riguarda i riti funebri: quando una persona moriva, si assoldavano contadini che, in cambio di un prosciutto e del vino, suonavano le campane dalla mezzanotte fino al mezzogiorno del giorno seguente.
(Fonte: "L.Bilotto" - Itinerari culturali della provincia di Cosenza)